MI È ENTRATA UNA FALENA NEL COMPUTER: LA STORIA DEL PRIMO BUG INFORMATICO

 

Crowdville è la prima realtà italiana nel crowdtesting, una declinazione del crowdsourcing che permette alle persone di provare servizi e prodotti digitali con l’obiettivo di trovare e migliorare la qualità e l’esperienza degli stessi.

 

Con le nostre campagna è possible testare app e siti web e trovare malfunzionamenti e anomalie di utilizzo che potrebbero precludere il loro corretto funzionamento una volta introdotti sul mercato. Questi “errori” si chiamano bug e li troviamo quotidianamente in qualsiasi forma e aspetto durante il normale utilizzo di qualsiasi app e sito web.

 

Ma perché si chiamano bug? Ci avevi mai pensato?

 

 
 

Il bug: un fastidioso insetto... che è esistito veramente!

 

Il primo bug di un computer della storia era... un vero insetto! Per la precisione una falena: venne trovata il 9 settembre 1947 dentro un computer dell’università di Harvard, il MARK II.

 

Il computer, pionieristico esemplare di diverse tonnellate, era stato completato proprio nel 1947 grazie a un finanziamento della Marina degli Stati Uniti che pensava di usarlo per calcoli balistici per le traiettorie dei missili. Il suo predecessore, il Mark I, era servito per vincere la Seconda Guerra Mondiale.

 

Durante un test poco prima della consegna al committente il MARK II andò in tilt. Non si trattava di un problema del primitivo software ma piuttosto un malfunzionamento “meccanico”, cioè dell’hardware.

 

Subito gli scienziati che ci lavoravano ebbero il sospetto che ci fosse finito dentro qualcosa che ne aveva impedito il corretto funzionamento: il MARK II era un enorme “armadio” che occupava un’intera stanza del quarter generale di Harvard, per cui il pensiero di un’intrusione all’interno di uno dei suoi numerosi meccanisimi non era così campato in aria.

 

Quando infine il computer fu aperto gli scienziati trovarono il problema: un vero e proprio “bug”, una falena intrappolata in uno dei numerosissimi circuiti presenti.

 

Tra il team che trovò il primo bug informatico c'era la dottoressa Grace Hopper, pioniera dei linguaggi informatici, che dichiarò nel report finale come il problema al computer fosse causato da "Il primo caso effettivo di bug trovato", allegandolo letteralmente nel documento.

 

 

Ma chi inventò davverò il termine “bug”?

 

Hopper, che conseguì un dottorato in matematica presso l'Università di Yale nel 1934, fu una delle prime programmatrici di computer, inventando il primo compilatore di elaborazione dati in lingua inglese che ha gettato le basi per lo sviluppo di linguaggi di programmazione indipendenti dalla macchina, come il COBOL, la quale ha contribuito a sviluppare.

 

Il rapporto venne redatto proprio dalla Hopper, ragione per cui a volte viene attribuito alla Hopper il merito della scoperta, ma non è così, così come non è stata quell’occasione a introdurre al mondo il concetto di “bug” nel campo tecnologico. La stessa espressione era stata usata infatti da Thomas Edison per descrivere i difetti di funzionamento delle sue macchine sperimentali (non c’erano ancora i computer ai suoi tempi).

 

In una lettera del 1878 scriveva: “Caro signore, aveva parzialmente ragione, ho trovato un bug nel mio apparato".

 
Posted in Articoli on July 27 at 01:56 PM

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